Lavoro, Cisl: «E' ancora emergenza, abruzzesi scoraggiati»

TERAMO – Numero di occupati al -4,3% nel secondo trimestre dell’anno; disoccupati scesi del 6,5%, con il tasso di disoccupazione al 10,7%; forte contrazione del tasso di attività, oggi al 60,9%. A fare il punto sull’emergenza lavoro in Abruzzo, dopo la pausa estiva, è la Cisl regionale, che parla di una situazione "preoccupante" ed auspica "misure urgenti", perché "crescono gli inattivi, le persone scoraggiate, i giovani che non studiano e non lavorano e l’area del sommerso". Per quanto riguarda l’occupazione, stando ai dati elaborati dal Centro studi ‘Michelangelo Ciancaglini’ del sindacato, a livello settoriale l’industria registra una flessione del 5% (-5.000 unità). A ciò si associa la contrazione di occupati nelle costruzioni (-3,5%, 2.000 unità). Per il secondo trimestre scende, in modo ancora più marcato, l’occupazione anche nel terziario (-5,2%, 17.000 unità). "Con il 54,2% degli occupati – rileva la Cisl – la nostra Regione è lontana di ben 15 punti dall’obiettivo del 70% fissato dall’Unione Europea con la Strategia di Lisbona". Sul fronte degli ammortizzatori sociali, sono 2 milioni e 304 mila le ore autorizzate di cassa integrazione nel mese di luglio in Abruzzo, ma "il vero termometro della crisi del sistema delle imprese abruzzesi è rappresentato dalla Cassa integrazione straordinaria, che segna la crescita più preoccupante, passando da 6,4 a 10 milioni di ore. Quasi il 60% in più rispetto ai primi sette mesi del 2012". In questo contesto, sono l’industria, l’artigianato e l’edilizia i settori più colpiti dalla crisi, mentre migliora la situazione nel commercio e nei servizi. Nel complesso, le persone che hanno beneficiato di una qualche misura di sostegno del reddito nei primi sette mesi dell’anno sono aumentate di circa 2.600 unità rispetto allo stesso periodo del 2012, passando da 40.402 a 43.063. Sottolineando che i 500 milioni di euro sbloccati dal Governo a livello nazionale per gli ammortizzatori sociali in deroga "saranno appena sufficienti a garantire il pagamento degli interventi fino a tutto il mese di settembre", la Cisl evidenzia la necessità di "reperire nuovi fondi, almeno un altro miliardo di euro, per garantire la copertura fino alla fine dell’anno".